REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – Le barriere che ostacolano l’inclusione degli anziani e delle persone vulnerabili non sono solo fisiche, ma principalmente sociali e culturali. Tutte queste barriere possono essere abbattute. È fondamentale scrivere su ogni muro, utilizzando il linguaggio universale dell’arte, affinché diventi un ricordo per i cittadini. Questo è l’intento di ‘Un murale per la salute’, #unmuraleperlasalute, creato dall’artista reggiano Davide Ghiacci, con il supporto della Federazione nazionale degli Ordini TSRM e PSTRP, che rappresenta 18 professioni sanitarie nel campo tecnico, riabilitativo e preventivo, e dell’ASP Reggio Emilia – Città delle Persone, che si occupa dell’organizzazione e dell’erogazione di servizi socio-assistenziali e socio-sanitari per gli anziani non autosufficienti, così come per persone disabili e minori, incrementando la consapevolezza pubblica sulle difficoltà quotidiane degli anziani e sull’importanza di creare un ambiente inclusivo, favorendo un legame tra professionisti sanitari e comunità locale.
Il murale, realizzato con la coordinazione locale dell’Ordine TSRM e PSTRP di Modena e Reggio Emilia, è stato inaugurato l’11 gennaio sulla facciata di Villa Le Mimose in Via Guinizelli 33 a Reggio Emilia. È un dipinto ricco di simboli, che vuole evocare il diritto di ognuno a essere valorizzato, e che la cura, la prevenzione e l’inclusione devono essere promosse attraverso il lavoro sinergico di tutti i professionisti sanitari, dei caregiver e dell’intera comunità. Questi temi sono anche espressi nella legge 33/2023, che conferisce deleghe al Governo riguardo le politiche a favore delle persone anziane.
‘Il murale di Reggio Emilia è il nostro secondo murale, il primo è stato inaugurato in Veneto a Chioggia. Ma ne realizzeremo altri, perché vogliamo continuare a sensibilizzare i cittadini sull’impatto positivo che i professionisti associati ai nostri Ordini hanno sul benessere delle persone con difficoltà fisiche, psichiche o sociali’, afferma Teresa Calandra, presidente della Federazione nazionale degli Ordini TSRM e PSTRP. ‘I cittadini non conoscono ancora tutte le professioni sanitarie rappresentate dalla nostra Istituzione. Al contrario, queste professioni meritano una maggiore notorietà. Questo murale intende ricordare che la differenza in tema di inclusività può essere realizzata solo se collaboriamo, uniti nella stessa direzione’. Il murale ritrae varie persone, prive di divise, che stanno raccogliendo un frutto. Rappresentano i professionisti sanitari, che lavorano quotidianamente con i caregiver per garantire il benessere e la salute delle persone, oltre a promuovere l’inclusione sociale. ‘Per noi, il murale è un simbolo, e desideriamo che tutti i cittadini conoscano sempre meglio il lavoro che svolgiamo insieme ai colleghi e alle famiglie delle persone anziane e fragili. I nostri professionisti operano negli ospedali, nelle strutture territoriali e anche nelle case delle persone in difficoltà. Si occupano di diagnostica, riabilitazione, gestione di strategie comportamentali per favorire l’autosufficienza, lavorano sulla prevenzione e su tutto ciò che può aiutare l’integrazione nella comunità’, aggiunge Massimiliano Contesini, presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Modena e Reggio Emilia. Inoltre, Mariella Martini, presidente dell’ASP Reggio Emilia – Città delle Persone, che ha fornito la parete di Villa Le Mimose per il murale ‘Un murale per la salute’, commenta: ‘Tutte queste professioni sanitarie sono di fondamentale importanza per noi. Ogni giorno, svolgono un lavoro prezioso nelle nostre strutture per anziani e disabili. Abbiamo accolto con molto entusiasmo l’iniziativa ‘Un murale per la salute’, perché mette in risalto le competenze e il ruolo di questi professionisti, esercitati quotidianamente. Inoltre, il murale sarà visibile all’intera comunità, in un luogo strategico della città. Credo che sarà sia una testimonianza di come la bellezza possa sensibilizzare gli animi, sia un invito concreto alla solidarietà. Favorire l’inclusività è un impegno che tutti noi dobbiamo assumerci, iniziando a demolire i muri sociali’.
Quali barriere ci troviamo ad affrontare ogni giorno? ‘Per le persone anziane, esse consistono principalmente in tre tipi: fisiche, sociali e psicologiche. Queste barriere si manifestano quando una persona comincia a perdere la propria autonomia, manifestando mancanza di forza fisica, problemi di equilibrio o di coordinazione’, spiega Gianluca Valestri, fisioterapista presso Villa Le Mimose. ‘Il nostro intervento è riabilitativo; collaborando con altri professionisti sanitari, ci concentriamo sul ripristino della forza, della coordinazione e dell’equilibrio. Tutto ciò contribuisce a una maggiore sicurezza per la persona’.
Questi interventi sono fondamentali per il benessere della persona, ma se non esiste una solida rete sociale, ci si troverà ad affrontare pregiudizi, frustrazioni e esclusione. Per questo, Vanda Menon, responsabile del Centro per i disturbi cognitivi e demenze di Carpi, Ausl di Modena, enfatizza l’importanza della prevenzione. ‘La demenza non solo porta alla perdita della memoria, ma significa anche molto di più per un figlio, un parente o un amico non riconoscere il proprio caro. Coloro come me che si occupano di queste questioni, oltre a fornire le terapie disponibili, devono lavorare per creare un legame con il territorio in cui vivono queste persone. È fondamentale evitare l’isolamento, un fattore di rischio significativo per la demenza, e il cui accumulo può portare a un deterioramento delle capacità cognitive maggiore rispetto a quanto si avrebbe in un contesto dove le parole inclusione, solidarietà e gentilezza siano praticate quotidianamente.’
Come possiamo rendere queste pratiche una realtà quotidiana? ‘Formazione e partecipazione sono chiavi fondamentali,’ continua Menon. ‘Abbiamo organizzato corsi per i farmacisti, che sono un punto di riferimento per i cittadini, e insieme alle associazioni familiari organizziamo attività integrative come passeggiate e incontri, utilizzando strumenti come l’arte per permettere a tutti di esprimersi senza alcuna barriera. Queste iniziative sono in accordo con la legge 33/2023. Tuttavia, non basta: è essenziale sensibilizzare tutti sul lavoro di prevenzione. ‘La prevenzione deve già iniziare dal grembo materno. Oggi conosciamo 14 fattori di rischio per la demenza: fumo, colesterolo alto in giovane età, problemi visivi, bassa istruzione, perdita dell’udito, ipertensione, abuso di alcol, obesità, depressione, inattività fisica, diabete, traumi cranici, inquinamento e isolamento sociale. Tutti questi fattori sono documentati in studi scientifici. Se lavoriamo sull’educazione e la sensibilizzazione, possiamo fare molto per ridurre l’aumento dei casi di demenza,’ aggiunge Vanda Menon.
La socializzazione delle persone anziane e fragili è fondamentale, ma è necessario educare i cittadini: ‘Le persone con disturbi cognitivi devono poter socializzare e avere una vita stimolante,’ sottolinea Morena Pellati, Direttore di distretto e Direttore di S.C. Programma Anziani e Fragilità dell’AUSL di Reggio Emilia. ‘Questi valori sono anche riportati nella Legge 33/2023, che prevede, nel Capo II, articolo 3 comma 2, la ‘promozione di programmi e percorsi integrati per contrastare l’isolamento, la marginalizzazione, l’esclusione sociale e civile, e la deprivazione relazionale e affettiva degli anziani’. ‘È necessario lavorare su residenzialità e territorialità in modo ampio e concreto, attuando misure per l’integrazione e l’inclusione delle persone anziane e fragili. E stiamo già lavorando su questo,’ aggiunge Pellati.
La legge 33/2023 evidenzia anche l’importanza di un approccio multidisciplinare tra i professionisti: ‘È essenziale che la comunità riconosca il valore del lavoro che svolgiamo come professionisti sanitari. Insieme a familiari, cittadini e alla comunità, dobbiamo realizzare azioni concrete per supportare le persone più vulnerabili. Ognuno di noi può contribuire attivamente al processo d’inclusione, iniziando da piccoli cambiamenti nel nostro comportamento. È fondamentale demolire il muro dell’indifferenza e aprire le porte alla disponibilità, diventando membri attivi di una comunità che invecchia con dignità e che apporta valore in ogni fase della vita. Abbiamo simbolicamente scelto un muro su cui è stato realizzato il dipinto, come memoria per il presente e il futuro dei cittadini, per sottolineare questi due aspetti essenziali’, afferma Margherita Schiavi, terapista occupazionale e membro dell’Ordine TSRM PSTRP.
‘Da quando ho incontrato la disabilità e la fragilità, non posso fare a meno di pensare a termini quali bellezza, profondità, rispetto e significato’, afferma Annalisa Rabitti, Assessora alla Cura delle persone, con deleghe a politiche sociali, sostegno alle famiglie, politiche per la casa, città senza barriere, pari opportunità. ‘La bellezza, nel suo significato più ampio, è un potente mezzo di innovazione nella vita delle persone fragili. L’interazione tra fragilità e arte genera nuove opportunità e inclusione sociale, e ha un significato profondo. È fondamentale che la bellezza sia considerata un diritto: dobbiamo lavorare per combattere il pregiudizio di chi ritiene che il bello sia superfluo, perché non lo è. Quando lavoriamo per l’inclusione, dobbiamo farlo a più sensi, poiché tutti abbiamo la nostra fragilità. Conoscere e raccontare le fragilità altrui ci rende più forti. La mia idea è quella di collocare le persone fragili al centro delle progettazioni, non ai margini. Iniziative come queste sono quindi di grande importanza, poiché ci aiutano ad aprire gli spazi e apportano bene a noi e alla comunità. Devono essere valorizzate, non solo nel giorno dell’inaugurazione’, conclude l’Assessora.
Hanno espresso il loro supporto all’evento il Ministro della salute, Orazio Schillaci, la Ministro per la Disabilità, Alessandra Locatelli, la cantante Orietta Berti con un saluto video, e la storica band reggiana L’Officina del Battagliero che ha intrattenuto i presenti dopo il taglio del nastro davanti al murale.
All’evento di inaugurazione ‘Un murale per la salute’ erano presenti l’artista Davide Ghiacci, che ha evidenziato come il linguaggio universale dell’arte possa essere un mezzo per raggiungere tutti, senza eccezioni; Liliana Cosi, ex ètoile della Scala e direttrice artistica; Simone Burzacchi, atleta della Nazionale italiana di Sitting Volley. Inoltre, sono stati premiati tre operatori sanitari vincitori del concorso social ‘Un murale per la salute. L’inclusione è possibile’, volto a sensibilizzare sull’inclusione delle persone fragili. I risultati sono visibili sulla pagina Instagram tsrm_pstrp_more.
-foto ufficio stampa FNO TSRM e PSTRP –
(ITALPRESS).
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