Un progetto poco conosciuto, ma con un focus sulle bollette: sindacati e consumatori richiedono maggiore coinvolgimento.

Un progetto poco conosciuto, ma con un focus sulle bollette: sindacati e consumatori richiedono maggiore coinvolgimento.

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Cgil Mugello © N.c.

Firenze, 10 gennaio 2025 – La Multiutility, un ambizioso progetto di integrazione dei servizi pubblici in Toscana, continua a suscitare discussioni. Un recente sondaggio effettuato da Federconsumatori e Cgil ha rivelato una significativa mancanza di conoscenza tra i cittadini riguardo al progetto, ma ha anche messo in evidenza un forte interesse per la riduzione delle bollette e la gestione pubblica dei servizi essenziali.

I dati del sondaggio

Il sondaggio ha interessato 475 cittadini che frequentano gli sportelli di Federconsumatori Toscana tra aprile e novembre 2024, con un campione rappresentativo di diverse fasce d’età. I risultati offrono un quadro chiaro:

  • Conoscenza del progetto: Il 54% degli intervistati non ha idea di cosa sia la Multiutility, il 24% ne ha sentito parlare tramite i media ma non si è informato ulteriormente, e solo il 22% conosce nel dettaglio il progetto.
  • Opinioni sull’aggregazione dei servizi: Il 49% preferisce una gestione pubblica per una maggiore tutela, mentre il 33% spera di ottenere un risparmio sulle bollette; l’18% restante riconosce le potenzialità del progetto, ma rimane scettico.
  • Principali preoccupazioni: Il 57% teme di non avere sufficiente partecipazione nella gestione del progetto, il 37% è preoccupato per possibili aumenti delle tariffe e il 5% non individua rischi significativi.
  • Servizi prioritari: Per il 52%, l’acqua è considerata il servizio pubblico più importante, seguita dall’energia (27%) e dalla gestione dei rifiuti (21%).

La voce dei rappresentanti

Fabio Berni, della segreteria Cgil Toscana, e Laura Grandi, presidente di Federconsumatori Toscana, evidenziano l’importanza di coinvolgere maggiormente i cittadini. “I dati confermano quanto sospettavamo: il progetto è poco conosciuto e percepito più come una manovra politica che come un’opportunità condivisa. La partecipazione pubblica deve essere il fondamento centrale per garantire trasparenza e successo,” affermano.

I due esponenti esprimono inoltre la loro opposizione alla quotazione in borsa della Multiutility. “I servizi pubblici essenziali come acqua, energia e rifiuti non devono essere soggetti alle logiche di mercato. La speculazione privata potrebbe compromettere l’efficienza e far lievitare le tariffe. Una possibile soluzione potrebbe essere rappresentata dai green bond o obbligazioni regionali, garantendo una partecipazione economica diretta dei cittadini e un finanziamento trasparente,” spiegano Berni e Grandi.

Gestione pubblica ed efficienza

Oltre al contenimento delle tariffe, Cgil e Federconsumatori sottolineano l’importanza di una gestione pubblica per mantenere alta la qualità dei servizi e garantire investimenti mirati. “Una governance pubblica consentirebbe di reinvestire i profitti nel miglioramento dei servizi, anziché destinarli agli azionisti, come avverrebbe in una società quotata in borsa,” dichiarano.

Focus sul lavoro

Un altro aspetto fondamentale è la tutela dell’occupazione. “I lavoratori dei servizi pubblici devono essere al centro del progetto Multiutility. Solo garantendo loro condizioni adeguate e stabili possiamo assicurare servizi di qualità per i cittadini,” concludono i rappresentanti.

Un progetto che divide

La Multiutility è dunque un tema che continua a sollevare interrogativi e divisioni, con una parte significativa dei cittadini ancora poco informata e preoccupata per il futuro delle tariffe. Tuttavia, il dibattito pubblico rimane aperto, con Cgil e Federconsumatori in prima linea per richiedere maggiore trasparenza, partecipazione e una gestione pubblica più efficiente.



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