Giungono notizie incoraggianti dal punto di intervento rapido attivo presso l’ospedale San Giovanni di Dio a Torregalli, situato tra Firenze e Scandicci. Oggi, 6 febbraio, il presidente della Toscana, Eugenio Giani, insieme all’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini e al direttore della Asl Valerio Mari, hanno visitato la struttura, concepita per ridurre il carico sul pronto soccorso. La sperimentazione, iniziata a dicembre, proseguirà fino a giugno.
Il primo bilancio è senza dubbio positivo. I pazienti che si sono recati qui per urgenze minori sono stati gestiti e rimandati a casa in media in soli trentadue minuti, un tempo notevolmente inferiore rispetto a quello normalmente atteso al pronto soccorso, dove i casi più gravi sono prioritari. Tempi estremamente rapidi, durante i quali sono stati svolti tutti gli esami necessari e, quando opportuno, è stata garantita la consulenza di specialisti in tempo reale o la prenotazione di un successivo appuntamento. Attualmente, uno su cinque dei pazienti a Torregalli, durante il triage, è stato indirizzato al Pir: circa venti casi al giorno, gestiti da un medico di medicina generale e un infermiere professionista, operativi sette giorni su sette, dalle 8 alle 20. Questa esperienza ha fornito anche utili indicazioni per migliorare e ampliare ulteriormente un servizio che si sta rivelando efficace.
“Dalla sperimentazione dei Pir stiamo ottenendo risultati positivi”, commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani. “Queste strutture sono state progettate con l’obiettivo di ridurre l’affollamento dei pronto soccorso e, al termine della sperimentazione, intendiamo diffondere le esperienze che stiamo testando, con tre modelli differenti, in tutta la Toscana”. “In particolare a Torregalli – sottolinea Giani – dove siamo stati oggi e dove il Punto di intervento rapido è collocato accanto al Pronto Soccorso, abbiamo potuto constatare come situazioni di emergenza minore possano essere gestite in piena sicurezza e con tempi ridotti in questi nuovi ambulatori, grazie all’impiego di medici di base e infermieri professionali”. Questa rappresenta anche un’opportunità per i medici, che possono riappropriarsi dell’aspetto clinico e diagnostico della loro professione. “È un momento di formazione – aggiunge il presidente – con vantaggi per tutti: per i pazienti che evitano lunghe attese, per la continuità assistenziale e per il sistema sanitario nel suo complesso”.
La sperimentazione è necessaria per valutare l’efficacia di una nuova idea e apportare miglioramenti. A pochi mesi dall’avvio, già si stanno effettuando alcune riflessioni. “I primi risultati del Pir sono incoraggianti – afferma l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini. – Come in tutte le sperimentazioni, li stiamo monitorando e apportando aggiustamenti necessari. Il Pir è un servizio che si costruisce sul campo e si evolve con la formazione continua dei professionisti”. “C’è una buona sinergia anche con i medici di medicina generale – aggiunge – e stiamo valutando di ampliare le situazioni di lieve entità per le quali i pazienti possono rivolgersi al Pir di Torregalli in tutta sicurezza, un servizio apprezzato sia dai professionisti che dagli utenti”.
Le prestazioni attualmente disponibili al Pir del San Giovanni di Dio comprendono piccola traumatologia, medicazioni, trattamenti per piccole ferite alle dita, oltre a esami con elettrocardiogramma per attacchi di panico, dolori o aritmie che richiedono ulteriori accertamenti.
In assenza di esenzioni o accessi dovuti a traumi o intossicazioni, si applica un ticket di 25 euro, come previsto anche per il Pronto soccorso. Nei punti di intervento rapido sperimentati presso le Case di comunità, dove è possibile accedere solo su richiesta del medico di famiglia o contattando il numero 116117, e che sono aperti dal lunedì al venerdì, le prestazioni sono invece gratuite. Complessivamente, tra Torregalli, la casa della salute alle Piagge a Firenze, la Casa di Comunità di Sovigliana e Vinci ad Empoli, la Casa di comunità Prato Est, la Casa di comunità Il Ceppo a Pistoia e l’ospedale Serristori a Figline (anch’esso aperto sette giorni su sette), sono circa sessanta i medici di medicina generale coinvolti nel progetto, a turno nelle fasce di mattina e pomeriggio.