San Casciano. Al Carnevale medievale i capicontrada anticipano storie e temi del 30 marzo.

San Casciano. Al Carnevale medievale i capicontrada anticipano storie e temi del 30 marzo.

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I capicontrade © Unione dei comuni del Chianti

La Storia si libra nell’aria leggera, sulle ali di una fenice in volo, un’allegoria di un mondo fantastico che rinasce con gli elementi naturali. Cammina sul filo dell’acqua come un’equilibrista che sfida il tempo, estrae tradizioni e leggende popolari dalla profondità della terra, accendendo il ‘fuoco’ del pathos e dei sentimenti contrapposti.
La comunità chiantigiana si riappropria della propria storia e presenta la sua versione di un’epoca passata attraverso il teatro di strada, ispirato alle origini medievali del castello di San Casciano in Val di Pesa, promosso dalle antiche contrade Cavallo, Gallo, Giglio, Leone e Torre, unite dall’amore per il loro paese e l’impegno nel volontariato culturale.

Il Carnevale medievale sancascianese si snoda tra castelli, monasteri, borghi e campagne, intrecciando eventi storici reali con favolose storie affabulatrici. Racconta le vite di santi, ambasciatori, nobili, mercanti e contadini, che con le loro azioni hanno lasciato un’impronta indelebile nel grande libro dei secoli IX-XIV. È una rievocazione bizzarra e plurale, un unicum a livello nazionale, che estrae dal baule millenario del Medioevo, indossando tuniche e feluche, e inizia a viaggiare attraverso i secoli per incantare con l’arte della narrazione teatrale.

“Questa manifestazione, cresciuta nel tempo fino a diventare parte integrante del nostro patrimonio culturale, è il risultato di un lavoro incredibilmente collaborativo, un impegno e uno sforzo collettivo” – commenta il sindaco Roberto Ciappinon smetterò mai di sottolineare la straordinaria forza dei gruppi delle contrade, che da tanti anni cercano e trovano nel loro bagaglio di creatività artistica e artigianale l’energia per fare sempre meglio, scrivere e allestire testi teatrali, e realizzare interpretazioni emozionali ispirate ai temi del Medioevo.”

I protagonisti
Ottocento volontari e volontarie, impegnati nella realizzazione della kermesse più suggestiva dell’anno, si preparano a offrire uno spettacolo senza precedenti che grida al cambiamento e celebra la libertà.
Una macchina del tempo, intessuta di visioni oniriche e richiami alla realtà, che affronta il vuoto, le distanze temporali e i ritmi frenetici dell’era digitale. Il Carnevale medievale sanciascianese respira a fondo e incanta, diverte, intrattiene, portando mente e cuore in una dimensione lontana, vivificata da musiche, scene, costumi e testi inediti realizzati dai cittadini, tutto rigorosamente in forma artigianale.
A suon di tamburi e versi in rima, il Carnevale medievale diffonde messaggi di pace, esprime il desiderio di unità e sostiene il valore ineludibile dei diritti umani, spingendo alla costruzione di pensieri plurali e verità condivise.
La parola insieme, ripetuta con rinnovata vitalità, sarà il motto che le cinque contrade sanciascianesi porteranno per le vie del centro storico del comune chiantigiano.

La parata
Grandi emozioni, in bilico tra passato e presente, incorniceranno il tradizionale appuntamento che si svolgerà l’ultima domenica di marzo, il 30 per l’esattezza, dalla mattina alla sera.
Il Carnevale medievale sancascianese 2025, promosso e organizzato dall’Associazione delle Contrade Sancascianesi, presieduta da Ilena Cappelli, in collaborazione con il Comune di San Casciano in Val di Pesa, con il sostegno di ChiantiBanca, il contributo di Rotary San Casciano Chianti, RicciBus e la Pro Loco San Casciano in Val di Pesa.
Narrativa, gestualità, invenzioni teatrali e drammaturgiche sfileranno insieme a coloro che le hanno ideate e interpretate durante la tredicesima edizione di questa manifestazione che si rifà alla magia del Medioevo per rappresentare ancora una volta un mondo alla rovescia, vestito di antico, alleato e interprete del presente. Come da tradizione, saranno gli stessi capicontrada a anticipare le storie che immergeranno nei secoli tutt’altro che bui del Medioevo.

“L’iniziativa” – spiega la presidente dell’associazione delle Contrade Sancascianesi Ilena Cappellisi aprirà con una ricca sfilata di carri e proseguirà con la rappresentazione delle cinque mini pièces messe in scena dalle contrade davanti a una giuria di esperti composta da storici, docenti, artisti, giornalisti e personaggi del mondo dello spettacolo e del teatro chiamata a proclamare la migliore interpretazione ispirata ai contenuti e all’originalità dell’Età di mezzo.

I temi anticipati
Il Cavallo, fedele al proprio ‘stile’ che l’anno scorso ha portato la contrada bianconera a vincere e conquistare la chiave della città, propone un percorso spirituale senza tempo. “La nostra storia” – dichiara il capocontrada Andrea Paliottoè intrisa di atmosfere simboliche e riferimenti a luoghi e personaggi toscani. Il Gallo punta sull’incontro culturale, tanto desiderato in questo momento storico, tra Occidente e Oriente. “Mettiamo in scena la metafora di un desiderio universale” – commenta la capocontrada Larissa Frosali – quello di attraversare orizzonti e confini, un tracciato identitario che ha sempre accompagnato l’indole esplorativa dell’uomo nella ricerca di terre e tradizioni lontane, in uno spirito di apertura e scoperta egualitaria dell’altro.”

Il Giglio si affida al fascino di un mistero fiorentino. “Abbiamo scelto di reinterpretare una leggenda” – rivela la capocontrada Elisa Ferruzzimodificandola senza snaturarla del tutto, mettendo in primo piano la capacità dell’uomo di cogliere le opportunità e di sperare per superare i momenti più bui.”

Il Leone si propone di rievocare la nascita del carnem levare. “Ricostruiremo in forma allegorica” – anticipa il capocontrada Alessio Batistinile origini della leggenda veneziana che è giunta fino ai giorni nostri per raccontare il cuore dei festeggiamenti più gioiosi della Laguna, rendendola celebre in tutto il mondo.”

Infine, la Torre, per sua inclinazione, si dedica a esplorare simbolicamente i grandi temi della contemporaneità. “Il nostro lavoro” – spiega il capocontrada Andrea Castruccimira quest’anno ad aprire una finestra su una parabola della letteratura boccaccesca, intendiamo esprimere l’urgente bisogno attuale di armonia, dialogo, tolleranza e solidarietà.”



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Posted by - Gennaio 7, 2025 0
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