Elisa Tozzi © N. c.
Il dibattito riguardante le tariffe idriche in Toscana riemerge con le affermazioni della consigliera regionale Elisa Tozzi (Fratelli d’Italia), che critica la gestione della rete idrica e la carenza di investimenti nelle infrastrutture. Secondo Tozzi, la regione ha alcune delle tariffe per l’acqua più elevate d’Italia non per mancanza di fondi, ma a causa di un sistema gestionale che ha rivelato significativi limita nel corso degli anni.
Tozzi mette in evidenza come i gestori dei servizi idrici, inclusa Publiacqua, fossero obbligati a effettuare investimenti sulla rete, ma questi sarebbero stati realizzati solo parzialmente. Il modello attuale, che prevede il controllo del servizio da parte di aziende partecipate pubbliche, avrebbe generato inefficienze, unendo in un’unica entità sia il controllore che il controllato.
In aggiunta, Tozzi contesta la scelta del Partito Democratico di rinunciare alla quotazione in Borsa della Multiutility, una decisione che, secondo la consigliera, limiterà ulteriormente le risorse disponibili per la manutenzione e l’aggiornamento delle infrastrutture. Essa sottolinea che i Comuni non dispongono delle risorse finanziarie necessarie per affrontare autonomamente investimenti di tale entità, sottolineando l’urgenza di coinvolgere capitali privati.
Secondo Tozzi, la questione della rete idrica è profondamente connessa alla vulnerabilità idrogeologica del territorio. L’assenza di interventi adeguati sulle infrastrutture fognarie aumenterebbe il rischio di alluvioni e inondazioni, come dimostrato dagli eventi meteorologici recenti che hanno colpito Firenze. La consigliera critica la posizione del PD, che tenderebbe a attribuire i problemi esclusivamente al cambiamento climatico, senza considerare l’inefficienza nella gestione delle risorse e nella realizzazione delle opere preventive.
Per affrontare queste problematiche, Tozzi propone un autentico “Piano Marshall” per la messa in sicurezza del territorio, che preveda il rinnovamento della rete idrica e delle infrastrutture collegate. Secondo la consigliera, tale piano non potrebbe essere finanziato unicamente attraverso la fiscalità generale, rendendo indispensabile il supporto del settore privato.