La Casa di comunità di viale Europa a Firenze sarà pronta entro un anno.

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Al cantiere di viale Europa: il presidente Giani con la sindaca Funaro, gli assessori Bezzini e Paulesu, la presidente di quartiere Perini e il direttore Mari

Una nuova casa di comunità sarà costruita lungo viale Europa, nella parte sud-est di Firenze, al confine con Bagno a Ripoli, in una zona al momento priva di edifici. Questa struttura sorgerà vicino all’incrocio con viale Marco Polo, rappresentando un’opera fondamentale per migliorare l’assistenza sanitaria territoriale, offrendo servizi più vicini ai cittadini, con l’inclusione di servizi comunali. Questo intervento è particolarmente significativo in un quartiere con una percentuale di anziani superiore alla media cittadina, dove si avvertiva da tempo la necessità di potenziare i servizi di prossimità.

La prima pietra è stata posata alla presenza del presidente della Toscana Eugenio Giani, della sindaca di Firenze Sara Funaro, dell’assessore al diritto alla salute regionale Simone Bezzini, del direttore della Asl Toscana Centro Valerio Mari, dell’assessore al welfare e presidente della società della salute Nicola Paulesu, e della presidente del Quartiere 3 Serena Perini.

Si prevede la costruzione di un edificio rettangolare di tre piani, di cui uno interrato, per un’altezza complessiva di nove metri e oltre mille metri quadri di superficie utile. Sarà un presidio attivo sette giorni su sette, notte e giorno, con ambulatori per medici specialisti, servizi di diagnostica di base, spazi per medici di famiglia e pediatri, il CUP, assistenza medica di prossimità, un punto unico di accesso sanitario e amministrativo (PUA), nonché uno sportello e uffici per servizi socio-sanitari come assistenza sociale, prevenzione e assistenza domiciliare. Al piano terra, ci saranno anche ulteriori locali per la continuità assistenziale e altri servizi sociali comunali.

Intorno alla struttura, sorgeranno oltre mille e cinquecento metri quadri di parcheggi per auto e biciclette, oltre a una grande area verde. L’intera area è stata concessa gratuitamente dal Comune di Firenze.

Il progetto del nuovo edificio, finanziato con 2 milioni e 500 mila euro dal PNRR – il piano nazionale di ripresa e resilienza, e ulteriori 500 mila euro dal Fondo complementare regionale, prevede un investimento totale di quattro milioni e 120 mila euro. I lavori dovrebbero terminare entro febbraio 2026, quindi in poco più di dodici mesi.

“Le case di comunità rappresentano una vera e propria riforma sanitaria, che ci consentirà di ampliare i servizi per i cittadini sul territorio – ha commentato Giani – promuovendo rapporti moderni e partecipativi con il sistema sanitario. Questo modello è stato ispirato dalle case della salute toscane e emiliane. Le case di comunità saranno, infatti, versioni più ampie delle case della salute, con servizi più variegati e strutturati; il ministro Speranza ha apprezzato molto questo modello dopo aver visitato una Casa della salute a Firenze durante la pandemia da Covid.”

“In meno di un anno – ha continuato Giani – sarà completata anche la Casa della comunità di viale Europa, tra le più grandi realizzazioni, ma anche sul Lungarno Santarosa ci sarà una casa di comunità, oltre a quelle già programmate in viale Morgagni e a Novoli.” Ha quindi aggiunto che le case di comunità sono utili non solo nei piccoli comuni o nei borghi montani, ma anche nelle città, specialmente in quartieri ad alta densità abitativa. “In queste strutture – ha concluso – un cittadino potrà incontrare il proprio medico di famiglia e ricevere servizi di diagnostica di base come prelievi ed ecografie, evitando così di recarsi in pronto soccorso.”

“Iniziano i lavori per un servizio molto atteso dai cittadini – ha dichiarato la sindaca di Firenze, Sara Funaro -. Sappiamo che in questa area era necessaria la presenza di servizi sanitari e sociosanitari. Abbiamo collaborato con la Regione e l’azienda sanitaria per raggiungere l’obiettivo della prima casa di comunità in viale Europa.” Ha aggiunto che qui i cittadini troveranno sia assistenza sanitaria fornita dalla ASL Toscana Centro, sia servizi sociosanitari. “L’intento è di creare un punto unico di riferimento per i cittadini, semplificando e ottimizzando l’accesso ai servizi, particolarmente importante in un’area con un’alta presenza di anziani.” Ha quindi concluso sottolineando l’importanza della tranvia, del parcheggio scambiatore e della casa di comunità per questo lotto di città.

In totale, sono 77 le case di comunità che saranno realizzate in tutta la Regione grazie al PNRR: alcune saranno costruite ex novo, altre ristrutturate o ampliate rispetto ai precedenti distretti sanitari. Accanto a queste, ci saranno anche gli ospedali di comunità per le cure intermedie, per un totale di ventiquattro finanziati dal PNRR. Attualmente, ci sono tre ospedali operativi nell’Asl Toscana Centro (a Firenze, Prato e Pistoia) e altri sei saranno attivi nei prossimi mesi (a Borgo San Lorenzo, Figline, Monsummano Terme, Signa, San Miniato e Castelfiorentino).

Infine, un aspetto cruciale nella riforma della sanità territoriale è rappresentato dalle trentasette centrali operative territoriali (COT), già attive in tutta la regione. Queste fungeranno da coordini per indirizzare i bisogni dei cittadini in modo integrato, semplificando procedure complesse, sia per il rientro dai ricoveri ospedalieri che per i servizi di assistenza sul territorio.

“La Regione Toscana continua a procedere e a rispettare gli obiettivi del PNRR – ha evidenziato l’assessore al diritto alla salute della Toscana, Simone Bezzini -. Al termine di questi lavori, la Toscana beneficerà di una potenziamento dell’assistenza sanitaria sul territorio. La casa di comunità di viale Europa è un esempio di come si stia rispondendo a una lunga attesa di maggiori servizi da parte della popolazione.” Ha aggiunto che, oltre alle strutture fisiche, è fondamentale investire in organizzazione, personale e tecnologia. “In particolare, la telemedicina rappresenterà un’importante risorsa per garantire una diffusione capillare dei servizi e la Toscana sarà tra le prime regioni italiane a lanciare una piattaforma specifica a metà del 2025.”

“La casa di comunità – ha sottolineato l’assessore al welfare di Firenze, Nicola Paulesu – è un modello innovativo per la sanità territoriale, capace di rispondere in modo efficace ai bisogni dei cittadini, integrando le risorse pubbliche con quelle delle organizzazioni locali. Questa sua configurazione rappresenta un ulteriore passo avanti nella creazione di una rete di servizi attenta alle necessità di tutti, giovani e anziani che necessitano di assistenza.” Ha concluso affermando che questa struttura è molto attesa nella zona.

“Ciò che distingue la Casa di comunità fiorentina – ha concluso il direttore della Asl Toscana Centro, Valerio Mari – è proprio l’integrazione tra servizi sanitari e comunali. Queste strutture sono progettate per rispondere tempestivamente ai bisogni di salute dei cittadini, offrendo anche, in molti casi, il supporto necessario per la risoluzione delle problematiche grazie alla presenza di diagnostica di base e specialisti.”

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