Scambio di doni tra l’assessore dott.ssa Patrizia Gherardi e il sindaco di Gorizia dott. Claudio Cressati © A. Giovannini
“- Il 2025 rappresenterà un momento cruciale per l’evento “Go! 2025 Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della cultura 2025”, un’opportunità senza pari per la promozione e lo sviluppo del panorama creativo e culturale del Friuli Venezia Giulia, rafforzando la competitività e l’attrattiva del nostro territorio attraverso il coinvolgimento di vari sistemi produttivi locali, con ricadute positive non solo di natura socio-culturale, ma anche economica, oltre alla valorizzazione del patrimonio culturale, sia materiale che immateriale, della nostra Regione –”.
Detto questo breve preambolo ufficiale, siamo lieti di annunciare che Gorizia e la vicina Nova Gorica sono state scelte come capitali europee della Cultura 2025. Questo riconoscimento è particolarmente significativo per la città del Friuli Venezia Giulia, che è stata gemellata con Borgo San Lorenzo nel 2003, a seguito della scoperta che sette secoli fa Gorizia accolse un ramo della storica famiglia di Borgo San Lorenzo, i Da Rabatta. Ecco una breve storia di questo legame.
Nel XIV secolo, durante la feroce contesa tra guelfi e ghibellini, Antonio Vanni di Mingozzo da Rabatta, originario della piccola frazione di Borgo San Lorenzo, noto come il “tusco”, discendente di una delle famiglie legate agli Ubaldini, decise di seguire l’Imperatore Carlo VI di Valois, Re di Francia, emigrare in Friuli e divenire uno dei più grandi feudatari della regione.
La Chiesa di Santo Spirito costruita dalla famiglia Da Rabatta
Questa illustre famiglia si estinse nel 1794 con Michele Da Rabatta, ma lasciò un segno indelebile nel territorio, dato che la splendida Chiesa di Santo Spirito e un palazzo cinquecentesco nel cuore di Gorizia portano ancora il loro nome originale, “Da Rabatta”. Tra i membri di questa famiglia spiccano il giuriconsulto Forese Da Rabatta e Pietro Nelli da Rabatta, allievo di Giotto, le cui tombe sono ancora visibili e ben conservate all’interno della trecentesca Chiesa di San Francesco, edificata dai Falcucci e dai Da Rabatta durante la visita di San Francesco a Borgo San Lorenzo, attualmente di proprietà dei nobili Negrotto Cambiaso.
La lapide sulla facciata del Palazzo dei Da Rabatta a Gorizia
Ricordiamo i meravigliosi momenti trascorsi a settembre 2003, sotto la guida della stimata Dott.ssa Patrizia Gherardi, allora Vice Sindaco e assessore alla cultura, (all’epoca Sindaco era Antonio Margheri), quando la delegazione di Borgo San Lorenzo fu accolto con tutti gli onori. Aggiungiamo un ulteriore dettaglio storico: se un ramo dei Da Rabatta lasciò il Mugello nel ‘300 per stabilirsi a Gorizia, un ramo della storica famiglia goriziana degli Strasoldo, (è presente a Gorizia un elegante palazzo di questa famiglia), si trasferì dal ‘400 inizi ‘500 a Galliano nel Mugello. Infatti, entrando in paese attraverso l’arco a sinistra, si trova l’antico Palazzo dei Conti Strasoldo di Gorizia, decorato con il suo stemma nobiliare, (cita nel 1748 nella storia del Mugello di Giuseppe Maria Brocchi), che è stato utilizzato nel corso del tempo come granaio, sede di scuole elementari e uffici postali.
La delegazione di Borgo San Lorenzo davanti al portale d’ingresso del Palazzo Da Rabatta
Ma le sorprese non finiscono qui. Alla fine del ‘800 e all’inizio del ‘900, nella piazza Cavour di Borgo San Lorenzo (soprannominata piazza dell’Orologio), esisteva una celebre Drogheria-Alimentari di proprietà di Narciso Conti. Ebbene, Narciso e la sua famiglia decisero di lasciare la loro terra per aprire un’altra Drogheria-Alimentari a… Gorizia (!!), dove trascorse il resto della sua vita. Chissà se qualche suo discendente vive ancora lì! La storia, sia grande che piccola, affiora sempre come l’olio nell’acqua, raccontandoci di episodi e vita vissuta. Alleghiamo alcune immagini del gemellaggio tra Borgo San Lorenzo e Gorizia avvenuto nel settembre 2003.
Una cerimonia ufficiale alla presenza della delegazione di Borgo San Lorenzo
Galliano di Mugello, corso Marco da Gagliano. A destra il palazzetto dei nobili Strasoldo di Gorizia.
Fotocronaca Aldo Giovannini