“Le nostre storie hanno avuto valore”, afferma Tatiana. “È difficile parlare e ricordare, ma è un obbligo far conoscere ciò che è accaduto. E andremo avanti”, aggiunge Andra.
Le sorelle Bucci – sopravvissute all’orrore della Shoah da bambine di 6 e 4 anni, scampate 80 anni fa agli esperimenti di Mengele nel campo di sterminio di Auschwitz – hanno recentemente ricevuto sul palco del Maggio di Firenze il Pegaso d’Oro dal presidente Giani e dall’assessore Nardini.
Non nascondono la loro gioia per aver ricevuto il massimo riconoscimento della Regione Toscana, circondate da molti giovani presenti al Meeting del Giorno della Memoria. Andra si definisce “super felice” per il premio, anche se “non lo merita” perché “non mi sembra di fare niente di eccezionale”. Tatiana lo descrive come “un regalo per tutto ciò che abbiamo realizzato nel corso degli anni”.
Nel corso di questi anni, le sorelle Bucci non hanno mai smesso di testimoniare le atroci persecuzioni e deportazioni perpetrate dal Terzo Reich e dal fascismo. “Dal 2004 testimoniamo soprattutto per i ragazzi. Abbiamo preso parte a quasi tutti i viaggi della memoria organizzati dalla Regione”. Mentre sottolineano l’importanza del racconto diretto, sullo sfondo si avverte il malessere espresso dalla senatrice a vita Liliana Segre, vittima di nuove offese e attacchi antisemiti. “Liliana dice cose giuste”, afferma Tatiana, ma sfortunatamente “forse è diventata un capro espiatorio per tutti noi”, aggiunge Andra.
“La conferma che testimoniare ha valore” arriva proprio dall’incontro avvenuto all’ingresso dell’auditorium del Maggio. “I primi ragazzi che hanno partecipato ai treni sono diventati adulti – spiega Tatiana – e poco fa abbiamo incontrato un giovane professore che è stato con noi quando aveva 16-17 anni”. “Questo significa che noi testimoni, le nostre parole, e purtroppo noi siamo tra le pochissime persone ancora qui, mentre gli altri che conoscevamo se ne sono andati, servono a qualcosa”. “A settembre scorso – continua – ho compiuto 87 anni e ho ricevuto molti auguri da uomini che un tempo erano ragazzi. Si sono ricordati di me”.
E ora che la Regione si prepara a dare il via a un nuovo Treno della Memoria? “Speriamo di avere il tempo e anche la forza di rifarlo. Dipenderà da quando lo faranno, perché ho già qualche impegno”, conclude Tatiana, invitando con la sorella tutti, in particolare il presidente Giani, a prestare attenzione alle guerre.
Infatti, i conflitti nel mondo sono un tema caro a entrambe.
“Spero che si raggiunga la pace, ma temo che non sarà facile, potrebbe volerci non solo una generazione ma anche di più. Mi sembra che nelle guerre ci siano più interessi economici che ideologici”, sottolinea Andra. Mentre Tatiana, augurandosi che si ponga fine al conflitto tra Gaza e Israele, si sofferma commossa sull’Ucraina, terra natale della madre, costretta a partire da piccolissima: “quando è scoppiata la guerra, ho sofferto per giorni e ho pensato molto a lei”.