Guardia Finanza © N. c.
La Guardia di Finanza di Firenze ha effettuato un decreto di sequestro preventivo, mirato alla confisca, anche per equivalente, di un ammontare di 440.000 euro. Il provvedimento, emesso dal GIP su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, riguarda il legale rappresentante di un’azienda fiorentina di pelletteria, indagato per indebita compensazione di crediti d’imposta in frode al PNRR e per l’utilizzo di fatture false.
Secondo le indagini condotte dai Finanzieri della Compagnia di Empoli, l’indagato avrebbe indebitamente utilizzato i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nell’ambito del programma Industria 4.0, compensando debiti fiscali con crediti d’imposta ottenuti per corsi di formazione che, in realtà, non sarebbero mai stati effettuati. Le indagini, che hanno incluso l’audizione dei dipendenti, la verifica delle firme di presenza e il controllo delle qualifiche dei docenti, hanno messo in evidenza l’inesistenza delle attività formative dichiarate.
In aggiunta, la società avrebbe registrato fatture per operazioni inesistenti emesse da un’azienda cinese complice, anch’essa segnalata all’Autorità Giudiziaria di Firenze. Questo sistema avrebbe permesso all’azienda di aumentare artificialmente i costi, abbattendo così la base imponibile e, conseguentemente, il carico fiscale effettivo.
Considerando che i costi di tali corsi sono interamente coperti dallo Stato attraverso il riconoscimento di un credito d’imposta alle imprese che li organizzano, la società avrebbe avuto accesso a indebite agevolazioni fiscali, ulteriormente aggravate dall’uso di fatture false per ridurre ulteriormente i debiti tributari.
Il legale rappresentante dell’azienda è stato denunciato per indebita compensazione e dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Tuttavia, il procedimento è ancora in fase di indagini preliminari e, in base al principio della presunzione di innocenza, la responsabilità dell’indagato potrà essere accertata solo con una sentenza definitiva di condanna.