Firenze MetroCittà e Regione contro gli stereotipi di genere: parte la seconda edizione del progetto

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Si passa dalla creazione delle linee guida per la redazione dei bilanci di genere delle amministrazioni comunali, all’implementazione del Piano strategico di genere della Città Metropolitana di Firenze. Dalla mappatura delle disuguaglianze ai laboratori nelle scuole, con l’obiettivo di promuovere la cultura delle pari opportunità, coinvolgendo ragazze e ragazzi, genitori e insegnanti.

Parte la seconda edizione di “METRO GEBU-DICU”, un progetto triennale della Città Metropolitana di Firenze, finanziato dalla Regione Toscana, nell’ambito del rifinanziamento della legge sulla cittadinanza di genere (l.r. 16/2009) attraverso i fondi FSE+ 2021-2027.

Il progetto – il cui nome completo è Città METROpolitana di Firenze GEnder BUdgeting e DIffusione della CUltura di Genere – è stato presentato questa mattina in una conferenza stampa presso Palazzo Medici Riccardi a Firenze. Erano presenti l’assessora regionale all’Istruzione e alle pari opportunità Alessandra Nardini, la consigliera metropolitana con delega a pari opportunità e accessibilità universale Michela Monaco, insieme alla direttrice e al coordinatore di GEBU-DICU, Maria Paola Monaco, docente Unifi e delegata della Rettrice all’inclusione e diversità, e Enrico Marone, docente presso il medesimo ateneo e delegato della Rettrice al bilancio.

Grazie alla partecipazione al bando regionale pubblicato la scorsa primavera, la Città Metropolitana di Firenze ha ricevuto un finanziamento di circa 1 milione e 150mila euro, e le prime azioni del progetto sono già iniziate in questi giorni.

Oltre all’elaborazione delle linee guida per la stesura dei bilanci di genere, saranno analizzati i BiGe già realizzati dalle amministrazioni comunali e il loro impatto sugli equilibri di genere, promuovendo l’integrazione di questi strumenti con le pratiche di pianificazione e programmazione economico-finanziaria degli enti. Le attività saranno portate avanti in collaborazione con l’Osservatorio per i bilanci di genere dell’ateneo fiorentino, e come obiettivo del terzo anno, includeranno anche un Piano strategico di genere della Città Metropolitana. Sono previsti eventi di restituzione, report e campagne di comunicazione.

Gebu Dicu si articolerà nelle scuole con attività laboratoriali per bambine e bambini della scuola primaria, incontri con studentesse e studenti delle scuole secondarie superiori, e la partecipazione attiva dei genitori, compresa la realizzazione di una guida per insegnanti e formatori.

“Il rifinanziamento della legge regionale 16/2009 ‘Cittadinanza di genere’ – ha dichiarato l’assessora regionale Alessandra Nardini – rappresenta un impegno che abbiamo preso in questa legislatura, poiché crediamo fermamente nella necessità di combattere e prevenire discriminazioni e disuguaglianze di genere, fino al grave fenomeno della violenza contro le donne, in tutte le sue forme. È un preciso dovere delle istituzioni”. “Per fare ciò concretamente – ha aggiunto – dobbiamo partire dall’educazione, eliminando pregiudizi e destrutturando stereotipi e ruoli di genere. È fondamentale quindi cambiare la cultura del nostro Paese e della nostra società, superando il rapporto storicamente sbilanciato tra donne e uomini e sconfiggendo il patriarcato che, contrariamente a quanto alcuni affermano, è ancora ben presente”.
“Ecco perché – ha continuato l’assessora – nel 2022 abbiamo avviato un primo bando, definito sperimentale, per rifinanziare la nostra legge regionale con 800mila euro a livello regionale. Oggi non solo confermiamo il rifinanziamento, ma lo aumentiamo significativamente, dando continuità a questi interventi attraverso un bando triennale di 5,7 milioni a livello regionale”. “Come nel 2022, le Province potranno attuare azioni con queste risorse – ha sottolineato Nardini – tra cui i bilanci di genere, uno strumento prezioso per riflettere e migliorarsi, analizzando come le decisioni amministrative influenzino, a volte in modo diverso, la qualità della vita di cittadine e cittadini. Questo ci permette di chiederci se le scelte fatte siano sufficienti per promuovere una vera parità o come fare di più. Abbiamo anche progetti di sensibilizzazione nelle scuole di ogni grado, azione che ho voluto rendere obbligatoria per l’accesso ai finanziamenti, poiché sono convinta che questa sia l’unica via per prevenire future disuguaglianze e discriminazioni”.

“Desidero esprimere un sentito ringraziamento alla consigliera Michela Monaco, alla professoressa Maria Paola Monaco e al professore Enrico Marone – ha concluso l’assessora – per il loro impegno su queste tematiche. La nostra decisione di destinare queste risorse alle Province, permettendo loro di riprendere la competenza sulle pari opportunità, non era scontata, ma riteniamo che la collaborazione tra le istituzioni sia fondamentale e che le Province meritino di essere valorizzate e riconosciute, soprattutto dopo anni di diminuzione di risorse economiche e umane. Con questo bando, uniamo le forze tra Regione, Province toscane, Comuni, scuole, Centri Antiviolenza, associazioni e molte realtà che ogni giorno, nei vari territori, portano avanti questa importante battaglia per affermare la cultura del rispetto e della parità”.

“Dopo la prima esperienza di realizzazione del Bilancio di genere, con il coinvolgimento diretto dei Comuni metropolitani – ha spiegato la consigliera Michela Monaco – sono felice dell’interesse mostrato anche per questo nuovo progetto: all’incontro del 24 gennaio scorso hanno partecipato 47 referenti da 41 Comuni. È necessario comprendere come le scelte politiche e operative influenzino in modo differente uomini e donne”.

[In collaborazione con l’ufficio stampa della Città Metropolitana di Firenze]

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