Il consigliere Draghi © Ok!News24
L’installazione di una statua che ritrae una donna afrodiscendente in Piazza della Signoria, realizzata dallo scultore britannico Thomas J Price, ha generato un acceso dibattito politico e culturale a Firenze. Fratelli d’Italia ha manifestato una forte opposizione all’iniziativa, definendola un esempio di “cancel culture” e mettendo in discussione la sua collocazione in un luogo di grande valore storico e artistico legato al Rinascimento.
Il consigliere comunale Alessandro Draghi ha criticato la visione dell’artista, in base alla quale l’opera intende rappresentare una figura femminile libera in un contesto tradizionalmente dominato da riferimenti al potere maschile. Secondo Draghi, questa interpretazione risulta errata e non considera la presenza storica di figure femminili nell’arte rinascimentale, come Giuditta, immortalata da Donatello e Caravaggio.
La polemica si inserisce in un dibattito più ampio sull’interpretazione dell’arte e sull’influenza delle nuove correnti culturali nella lettura della storia. Fratelli d’Italia ha denunciato quella che definisce una “deriva woke”, accusando la sinistra fiorentina di promuovere un’ideologia che, a loro avviso, tende a cancellare le radici storiche e culturali europee in favore di una visione globalista e omologante.
Il consigliere ha inoltre espresso dubbi riguardo alla scelta del soggetto della scultura, che rappresenta una donna intenta a osservare il cellulare, sostenendo che un simile elemento poco si armonizza con l’iconografia classica delle opere presenti nella piazza, come il David di Michelangelo o il Perseo di Benvenuto Cellini.
Il dibattito sull’opera di Price riflette la più ampia discussione sulla reinterpretazione degli spazi pubblici e sul confronto tra tradizione e contemporaneità nell’arte. La statua continuerà a essere oggetto di confronto tra visioni culturali contrapposte, mentre il contesto politico locale rimane diviso sulla sua presenza in una delle piazze più iconiche di Firenze.