Anniversario della deportazione fiorentina: ANED in Piazza Santa Maria Novella

Anniversario della deportazione fiorentina: ANED in Piazza Santa Maria Novella

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In occasione dell’anniversario della deportazione politica a Firenze, si è tenuta una cerimonia in piazza Santa Maria Novella, alla quale hanno partecipato le autorità comunali e regionali. Il presidente Lorenzo Tombelli ha affrontato le proposte di riforma e le decisioni governative.

“In una democrazia, – ha sottolineato Tombelli – la libertà di espressione è fondamentale, mentre le riforme annunciate mirano a criminalizzare il dissenso, colpire detenuti e migranti, e compromettere la nostra Costituzione”. L’ANED ha anche reso omaggio alle donne che protestarono contro il nazifascismo e che oggi “sono vittime della sopraffazione maschile” o “si battono coraggiosamente contro il potere in Iran, ricordando le troppe donne uccise mentre lottano per la libertà”.

Le osservazioni finali del presidente dell’ANED di Firenze si sono rivolte anche all’Europa. “La nostra Associazione, – ha dichiarato – che si basa sui Giuramenti degli ex deportati, è profondamente preoccupata e turbata dalle recenti dichiarazioni di Ursula von der Leyen e dei principali leader europei. L’Europa armata non è l’Europa che desideriamo: questo tradisce gli ideali di Ventotene”. Giulia Romagnoli, consigliera ANED Firenze, ha anche ricordato il partigiano Moreno Cipriani, che “aveva solo 16 anni quando vide suo padre partire senza farvi ritorno quel pomeriggio dell’8 marzo. La sua è solo una delle tante storie che potremmo raccontare in questa giornata”. L’intervento di Matteo Mazzoni, direttore dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea, è stato particolarmente energico: “Dopo ottant’anni, senza più testimoni, conoscere la storia della deportazione politica conferma quanto fosse giusta, ma al contempo dolorosa e dura, la lotta contro i totalitarismi fascista e nazista”.

La cerimonia si è conclusa con una lettera del Sindaco di Mauthausen, impossibilitato a partecipare. Thomas Punkenhofer ha evidenziato che “le persone che scioperarono l’8 marzo 1944 cercavano un mondo senza fame e conflitti; un mondo di solidarietà anziché di egoismo; un mondo in cui tutti possano accedere all’istruzione, alle cure sanitarie, a case dignitose e a posti di lavoro che consentano di mantenere una famiglia. Oggi – ha concluso – non viviamo nel mondo per cui i nostri antenati hanno lottato”. La cerimonia si è chiusa con l’interpretazione di “Bella ciao”, eseguita da Letizia Fuochi.

Fonte: ANED Firenze – Ufficio Stampa

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