Oggi, giovedì 6 marzo 2025, sono state presentate presso la Sala dei Grandi del Palazzo della Provincia di Arezzo le iniziative intraprese per promuovere la cittadinanza di genere. L’evento è stato guidato dal presidente della Provincia di Arezzo, Alessandro Polcri, e dall’assessora all’istruzione e pari opportunità della Regione Toscana, Alessandra Nardini. Queste azioni sono finanziate grazie alla legge regionale 16/2009 e si svolgeranno attraverso il progetto “Edu.li.st.”, acronimo di Educare liberi da stereotipi, ideato dalla Provincia di Arezzo e supportato dalla Regione tramite i fondi PR FSE+2021-2027, dedicati alla Cittadinanza di genere.
Il progetto prevede lezioni, incontri e laboratori che coinvolgeranno docenti universitari e rappresentanti del terzo settore, con l’obiettivo di promuovere l’educazione alla parità di genere tra insegnanti e studenti, dalla scuola dell’infanzia fino alle scuole secondarie di secondo grado. Grazie al bando regionale lanciato la scorsa primavera, il progetto ha ricevuto un finanziamento di circa 549 mila euro, da utilizzare nel corso di tre anni.
“Il rifinanziamento della legge regionale 16/2009 ‘Cittadinanza di genere’ – sostiene l’assessora Nardini – è un impegno che abbiamo assunto in questa legislatura, poiché crediamo che sia fondamentale combattere e prevenire discriminazioni e disuguaglianze di genere, incluso il grave fenomeno della violenza contro le donne, in tutte le sue forme.” Prosegue dicendo: “Per realizzare questo obiettivo, è imprescindibile partire dall’educazione, rimuovendo pregiudizi e destrutturando gli stereotipi e i ruoli di genere. Dobbiamo cambiare la cultura della nostra società, superando il disguagliante rapporto tra uomini e donne e affrontando il patriarcato, che persiste nonostante alcune affermazioni contrarie.”
“Per questo – afferma Nardini – abbiamo avviato nel 2022 un primo bando sperimentale per rifinanziare la nostra legge regionale, con un totale di 800 mila euro a livello regionale. Oggi, non solo confermiamo questo rifinanziamento, ma lo potenziamo notevolmente, garantendo continuità agli interventi attraverso un bando triennale da 5,7 milioni a livello regionale.” “Come nel 2022, le Province possono impiegare queste risorse per sviluppare bilanci di genere e progetti di sensibilizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado, un’azione che abbiamo reso obbligatoria per l’accesso al finanziamento, poiché sono convinta che sia la via maestra per prevenire disuguaglianze e discriminazioni future.” “Ringrazio l’Amministrazione provinciale di Arezzo, le scuole partecipanti, le università coinvolte e i soggetti del terzo settore che prenderanno parte – conclude l’assessora – per il loro impegno su questi temi. La decisione di destinare tali risorse alle Province, permettendo loro di esercitare appieno la competenza sulle pari opportunità, non era scontata, ma siamo certi che la collaborazione tra le istituzioni sia fondamentale, e che le Province meritino di essere valorizzate e riconosciute, dopo anni di tagli a risorse economiche e umane. Con questo bando, unite le forze, intraprendiamo insieme questa battaglia per affermare la cultura del rispetto delle differenze e della parità.”
Il presidente della Provincia di Arezzo, Alessandro Polcri, commenta: “Affrontare il tema degli stereotipi è di grande attualità, poiché a livello culturale permangono forti resistenze nel considerare donne e uomini con le stesse opportunità di crescita e sviluppo in tutti gli ambiti, dall’educazione all’infanzia fino agli aspetti formativi, lavorativi, politici e sociali in età adulta. Il concetto di genere riflette un sistema di ruoli e relazioni storicamente influenzato da diverse dimensioni: familiare, sociale, culturale, politica ed economica. La cultura, pertanto, condiziona profondamente il nostro modo di essere e di pensare; in certi contesti sociali, si rafforzano modelli comportamentali caratterizzati da atteggiamenti e percezioni stereotipate. Pertanto, è essenziale accogliere e stimolare, o al contrario disincentivare e rifiutare, le predisposizioni innate, al fine di modificare sostanzialmente i risultati attraverso un percorso educativo che miri a far emergere soggetti pensanti e idee libere. Una programmazione triennale permette di affrontare queste tematiche in tutto il territorio, sensibilizzando docenti e studenti al fine di riconoscere, analizzare e superare le forme di discriminazione legate agli stereotipi di genere.”
Le attività volte a diffondere la cultura della parità di genere saranno orientate a superare e destrutturare pregiudizi, stereotipi e ruoli di genere discriminatori. Per quanto riguarda la formazione degli insegnanti, il percorso di sensibilizzazione per le scuole dell’infanzia e primarie sarà condotto da una docente dell’Università di Firenze. Sono previsti moduli di 16 ore, suddivisi in 4 incontri, che approfondiranno la costruzione dell’identità di genere maschile e femminile, analizzando pratiche sessiste. Le lezioni si svolgeranno in parte in presenza e in parte online, progettate per promuovere un apprendimento attivo e partecipativo, valorizzando il lavoro di gruppo e le attività laboratoriali. Nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, la formazione sarà gestita da docenti dell’Università degli Studi Milano – Bicocca. In questo caso, i moduli, organizzati in 4 incontri in modalità mista (presenza/online), avranno una durata di 20 ore ciascuno, articolati in una parte teorica multidisciplinare e una parte pratica laboratoriale con metodologie partecipative.
Successivamente, saranno avviate attività laboratoriali per alunni delle scuole primarie e secondarie, organizzati da Enti del Terzo settore che risponderanno a una specifica “Manifestazione di interesse” indetta da questa Amministrazione. Questi laboratori, da 20 ore, sono programmati annualmente per tutto il territorio provinciale.